Iperplasia prostatica benigna

Resezione endoscopica di adenoma prostatico (TURP)

L’intervento di resezione transuretrale di adenoma prostatico (TURP) viene eseguito in anestesia loco-regionale o generale a seconda del giudizio dello specialista anestesista. Questo intervento serve per rimuovere la porzione interna della prostata (il cosiddetto adenoma prostatico) lasciando la capsula prostatica esterna in sede. L’intervento dura da 30’ a 60’ (la durata è correlata alle dimensioni dell’adenoma prostatico). Si introduce uno strumento endoscopico (resettore) che permette, sotto visione diretta, di resecare tramite l’utilizzo di energia elettrica in piccoli frustoli il tessuto adenomatoso che ostruisce l’uretra, subito al di sotto della vescica. Tali frustoli vengono poi aspirati all’esterno ed inviati in Anatomia Patologica per l’esame istologico. Si completa l’intervento con una accurata emostasi e si lascia un catetere vescicale a 3 vie con un lavaggio vescicale continuo, per un tempo che varia tra i 2-3 giorni salvo complicazioni.

Enucleoresezione dell’adenoma prostatico con laser ad olmio (HOLEP)

L’intervento di enucleazione di adenoma prostatico con laser Holmio (HoLEP) viene eseguito in anestesia locoregionale o generale a seconda del giudizio dello specialista anestesista.  Questa metodica prevede l’utilizzo di uno strumento endoscopico introdotto all’interno dell’uretra fino ad arrivare al livello della loggia prostatica. L’intervento prevede l’utilizzo di una tecnologia laser (laser ad Holmio) per enucleare (rimuovere integralmente) la porzione interna della prostata. Successivamente l’adenoma enucleato viene ridotto in frustoli (morcellazione), aspirato al di fuori della vescica ed inviato in Anatomia Patologica per l’esame istologico. Nei casi di prostate molto voluminose (>200 grammi) può essere necessario eseguire una piccola incisione addominale mediana sovra-pubica e, attraverso una cistostomia, asportare manualmente i lobi prostatici endovescicali prima enucleati. Ciò avviene in circa il 2% dei casi e non comporta alcuna conseguenza né anatomica né funzionale ma può rendersi necessario il mantenimento del catetere vescicale per un periodo più lungo (di solito 3-4 giorni).

Possibili rischi o complicanze di TURP e HOLEP

Frequenti:

  • Eiaculazione retrograda (90%). Questa condizione determina l’emissione di liquido seminale verso la vescica, invece che verso l’uretra. Di conseguenza, durante l’orgasmo si assiste alla scomparsa della fuoriuscita del liquido seminale, pur mantenendo inalterata la sensibilità orgasmica e la funzione erettile. Il liquido seminale raccolto in vescica viene espulso con la prima minzione.
  • Transitoria sintomatologia disurica (bruciore alla minzione) (59%). Tale quadro post-operatorio precoce si risolve nel primo mese post-operatorio
  • Transitoria incontinenza urinaria da stress (presente quando aumenta la pressione addominale, come succede ad esempio durante un colpo di tosse o quando si sollevano dei pesi. Tale disturbo scompare entro l’anno in oltre il 95% dei casi.
  • Ritenzione urinaria acuta alla rimozione del catetere vescicale conseguente alla formazioni di coaguli ematici che ostruiscono il deflusso dell’urina oppure a spasmo della muscolatura del collo vescicale (15%)
  • Febbre post-operatoria per infezione delle vie urinarie (4%)

Rare:

  • Macroematuria con anemizzazione e necessità di emotrasfusione (3%)
  • Re-intervento per sanguinamento (1%)
  • Stenosi dell’uretra o del collo vescicale con necessità di re-intervento (5%)
  • Incontinenza urinaria definitiva (<5%)
  • Disfunzione eretttile di nuova insorgenza (6%)
  • Perforazione della capsula prostatica o riassorbimento di mezzo liquido con squilibrio idro-elettrolitico (TUR- Syndrome (1%)

Rarissime:

  • Lesione delle papille ureterali, lesione del retto, lesione dello sfintere urinario (<1%) o Urosepsi (infezione generalizzata) (<1%)
  • Il rischio di infezione delle vie urinarie è basso e si attesta intorno all 4% dei casi.

 
Possibili problemi di recupero o decorso post operatorio:

  • Stenosi dell’uretra o del collo vescicale con necessità di re-intervento (5%)
  • Incontinenza urinaria definitiva (<3%)
  • Disfunzione erettile (6%)